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Si può essere sempre felici?

Ricordi quella giornata in cui per tutto il tempo, in ogni momento, sei stato felice?

Completamente in armonia con te stesso, e con il mondo?

Io no...

Anche il giorno più bello, più atteso, più gradito e perfetto, era comunque accompagnato da momenti di incertezze, dubbi e scontentezza.


È cosi facile che i pensieri prendano il sopravvento anche nei momenti positivi.

Praticamente posso dire di avere un sabotatore interno, appena non sto attento basta un attimo che attacca come una radio rotta facendomi notare tutto ciò che non va nella mia vita, pettegolezzi in ogni direzione e subito viene dirmi che le cose potrebbero essere meglio di come sono.


Perché?


Come mai la mente fa cosi? Com'è possibile volere sempre quello che non ho e non vedere le ricchezze che ho?


Due frasi mi saltano in mente mentre scrivo;

1) Ma tu chi sei per scrivere della gratitudine? E poi chi cavolo vuoi che legga la tua roba?

2) Il più grande nemico è tra le mie orecchie.


Esatto hai capito bene, il più grande manipolatore e pessimista è proprio dove meno me ce lo aspettiamo.

Se comincio ad andare a fondo scopro che in realtà quello che sento dalla mia mente "sabotatrice" non è la realtà. E' piuttosto una visione distorta di quel che nel profondo (nel subconscio) mi è stato detto e oggi inconsapevolmente credo sia vero.



Quindi, primo step: Cosa penso di me? Quali solo le mie credenze che ho acquisito negli anni?


Il modo in cui tratto me stesso è il modo in cui tratto il mondo.

Se voglio che là fuori le cose siano differenti, prima devo essere io pronto a cambiare.


Nei litigi capita esattamente la stessa cosa, ogni volta che mi arrabbio voglio che la mia versione sia giusta, o perlomeno ascoltata.

Nel momento qualcuno mi va contro, scatta la rabbia.

Scatenata dalla mia difesa verso una credenza, un'idea verso qualcosa.

In quel momento una parte di me (Ego) vuole difendere la mia versione ed è quindi pronta ad attaccare.

Ma quel che vedo con i miei occhi è solo la mia versione dei fatti.

Ultimamente ho imparato a rispondere in modo diverso, un modo da non scatenare ulteriore conflitto, invece di buttare benzina sul fuoco ho provato a ricredermi, andando contro la mia convinzione di essere io quello che ha ragione e l'altro torto e piuttosto ascoltare e magari rispondere: "interessante quel che dici, non l'avevo mai vista da questa prospettiva".

Quando esprimo la mia verità con umiltà senza dover convincere nessuno, ecco che non posso essere attaccato, nessuno può alterare il mio umore.


E la gratitudine cosa centra in tutto questo...?

La gratitudine è una prospettiva, un modo di accogliere la vita indipendentemente dalle condizioni.

Può essere evocata anche nelle circostanze più difficili, in ogni momento, in qualsiasi situazione.

Non devo aspettare che le circostanze nella mia vita siano perfette per sentirmi grato/a.

La gratitudine è una scelta.


Ti faccio un esempio:


Sei arrabbiato, come dice questa frasi sei davvero "fuori di te".

Cosa che se incroci qualcuno potresti fulminarlo solo guardandolo/a.

Ogni cosa è inutile e stupida, tutto diventa scuro intorno e dentro di te.

Cosa fare allora? Mi butto da un ponte?


No, comincio vedere le cose in una versione più grande.

Esco per un attimo dal mio piccolo mondo triste e scorgo invece quel che io amo chiamare Universo.

Infinito Universo della natura, come tutto si muove e sia in perfetto equilibrio, le stelle, i pianeti del sistema solare in perfetta danza intorno al sole che splende e scalda la mia vita, gli animali che vivono serenamente, i fiori che sbocciano o le foglie che cadono.

L'odore della terra dopo la pioggia o i rumori di un bosco innevato.

Le onde infinite di un mare e le conchiglie cosi perfette che porto a casa con me.

L'aria pulita che raggiunge i miei polmoni, i miei occhi che possono vedere le meraviglie del mondo, tutte le funzioni vitali che il mio corpo mantiene.

E il gesto più grande di tutti, poter sorridere.

Perché sorridendo, sentirai il tuo cuore felice.



Sono forse troppo poetico?

Beh...prova;

mettiti dritto/a, raddrizza la schiena e dopo aver chiuso gli occhi sorridi di gusto senza nessun motivo.


Cosa senti?


Io sento una forte sensazione nel petto, una sensazione di benessere e armonia.

Chissà cos'è...










So solo questo, che il novantanove delle mie sofferenze me le sto creando io nella mente ma che allo stesso tempo io posso scegliere di non vivere in quelle credenze ed essere felice ogni giorno, in ogni momento.


Lascio dissolvere quelle emozioni negative, accogliendo quel che c'è.


Qui sotto trovi la mia meditazione sulla gratitudine da fare ogni volta che vuoi.




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