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“Yoga fa venire il mal di schiena!”

Così mi disse il mio fisioterapista qualche anno fa, con questa frase in mente proprio non capivo come fosse possibile e pensavo si sbagliasse.

Invece con il tempo, ho capito che molti studenti e non di meno insegnanti di yoga soffrono di dolori, soprattutto alla schiena.



-Non sono un medico e quindi ti invito sempre a visitare il tuo medico per qualsiasi dubbio.-


Come mai?

Prendi una bastoncino di legno alle sue estremità, quando lo fletti in continuazione da una parte è dall’altra prima o poi si spezza.

Questo è uno dei motivi per cui dopo un po’ sentiamo dolore.

Una sequenza di Asana va studiata con intelligenza, passare da profondi piegamenti in avanti a quelli indietro non aiuta.

Un esempio è dopo aver fatto Urdhva dhanurasana (la ruota) scendere e portare le ginocchia al petto.

Stai flettendo la tua spina dorsale come una bastoncino, questo porta i dischi intervertebrali e la tua spina dorsale a logorarsi.







I dischi intervertebrali sono strutture che troviamo tra le vertebre della nostra spina dorsale (vedi immagine).

Hanno diversi ruoli, uno di questi è di dare supporto alla colonna vertebrale, permettendo di eseguire tutti movimenti e di assorbire gli shock.

I dischi danno il 25% dell'altezza della nostra spina dorsale, la mattina sono più distese e durante la giornata con il peso del corpo tendono ad appiattirsi naturalmente.

Quindi la sera saremo sempre un pochino più bassi della mattina.


Con l'età la materia elastica dei dischi tende a ridursi, e questo può manifestarsi come ernia al disco o rigonfiamenti. Fa parte normale del processo di invecchiamento, non per forza associate a dolore e non per forza da intervenire con intervento chirurgico.



Quindi cosa fare?

Non avere paura di muove la tua spina dorsale, ma muovila con consapevolezza.

Il movimento è medicina per il nostro corpo, stando fermi spesso i dolori invece di migliorare diventano più forti e indeboliamo la struttura del nostro corpo.

Se hai l'ernia al disco puoi praticare Yoga, ma cerca di evitare le torsioni troppo profonde e invece concentrati su posizioni gentili come il gatto-mucca, piegamenti laterali, etc.


Ricorda che il nostro corpo ha una capacità incredibile di curarsi da solo e che niente e permanente.

Il tempo e la pazienza sono i tuoi alleati nello Yoga, fatteli amici!


Infine chiediti il perché.

"Perché faccio questa posizione? Come posso prepararmi al meglio per farla? E come ne esco gradualmente?"


Se vuoi praticare con me oppure hai dubbi e domande ti invito a contattarmi.


Namaste


Daniele

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